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Il recente barbaro e sanguinario assassinio di Pablo Medina ci ricorda impietosamente di come 
su questa Terra la ricerca della Verità e della Giustizia sia divenuta una attività ferocemente avversata. 
Di come chiunque "senta" e decida seriamente e concretamente di lottare per le cause a favore della Vita, quindi del prossimo, debba tener in buon conto la altrettanto buonissima evenienza del "sacrificio" e di venir elevato in memoria allo status di martire e di eroe. 
Forse per questo abbiamo così pochi martiri ed eroi e moltissimi che invece preferiscono convivere con l'empietà, il crimine e la dissoluzione. 
 
Il Paraguay è purtroppo notoriamente uno Stato che raschia i bassifondi di quasi tutte le classifiche, tanto del continente americano quanto del pianeta, per miseria e povertà, forte disomogeneità nella distribuzione della ricchezza quasi tutta in mano a pochi individui, grandissima corruzione ad ogni livello soprattutto nel pubblico, accesso all'istruzione ed alla sanità ancora tabù per una considerevole parte dei suoi cittadini. In più in costante balia delle multinazionali del Nord che predano regolarmente le sue risorse e fortemente condizionato dalla stratificata presenza di gruppi ed organizzazioni criminali che secondo le varie circostanziate inchieste si vuole conniventi con Politici, parte delle forze di Polizia 
e persino qualche settore della stessa Magistratura. 
Un habitat chiaramente esplosivo, nel quale si muoveva il lavoro di denuncia di Pablo, che ricordiamo ebbe già altri due fratelli assassinati dalle Mafie di cui Salvador, giornalista anch'esso, nel 2001 il cui omicidio destò parecchia impressione e sul quale lo stesso Pablo mai aveva smesso di chieder giustizia unitamente alle delicate indagini giornalistiche che portava avanti per il dilagante traffico di stupefacenti e per l'altro 
infernale del traffico di organi che da quelle parti non è squisitamente materia letteraria di "nera" come lo è dalle nostre parti... 
Ed a dispetto delle differenti condizioni ambientali sopra descritte, questo dei Medina, è un "film" che altrove abbiam visto parecchie volte, anche in Italia con le decine dei morti ammazzati "eccellenti",  tanti dei quali nel mondo dell'Informazione. 
Ma tutti accomunati dal desiderio e dalla volontà di affermare, come già detto, il sacro valore della Verità nella luce della Giustizia secondo le leggi e la Legge... 
Adesso però siamo sicuri che Pablo si trovi cosciente in quel particolare luogo dove, assieme a tanti altri "colleghi di missione", reclama a gran voce al Signore che venga fatta giustizia del loro sangue...e per risposta  "..viene data a ciascuno di essi una veste candida e viene detto loro di pazientare ancora un poco, finché sia completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che devono essere uccisi come loro..." 
Si, poiché questo Tempo è giunto. 
E forse non è un caso che accanto alla dipartita di Pablo Medina registriamo contestualmente quelle di Masaru Emoto e Dolores Cannon, preziosi ed ispirati ricercatori che, in virtu' dell'amor che muove lo spirito di conoscenza, tanto hanno dato e trasmesso... 
Si, è questo. 
Il Tempo delle partenze è arrivato. 
Rosario Pavone 
Kaggi, Italia


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